City Life: il vecchio e il nuovo intorno alla fontana

Scritto da il Giugno 1, 2023

Nel quartiere di City Life, in piazzale Giulio Cesare, di fronte alla fontana delle quattro stagioni sembra che si siano date appuntamento la vecchia città e la nuova.

 

Ai due lati della fontana monumentale composta da tre vasche, adorna di obelischi, sfere e statue, ci sono gli edifici residenziali completati nel 1933 in stile neoclassico.

 

In fondo, dietro ai getti d’acqua, la prospettiva punta dritta sui tre grattacieli che svettano sulle nuove aree residenziali, con le loro forme originali e le altezze vertiginose.

Sono i grattacieli milanesi dai soprannomi più cinematografici di sempre: il Dritto, il Curvo e lo Storto.

 

La storia della fontana

Immagine primaverile dello skyline di City Life

Immagine primaverile dello skyline di City Life

 

La fontana delle quattro stagioni fu costruita nel 1927, in occasione della realizzazione della Nuova Fiera di Milano.

Si trovava proprio all’ingresso principale della Fiera e accoglieva i visitatori con i suoi magnifici giochi d’acqua, una vera novità per l’epoca.

Quarantotto getti che raggiungono anche gli otto metri di altezza, oggi con maggiore attenzione al risparmio idrico.

Nel luogo dove sorge la fontana esisteva una depressione naturale che nei periodi di pioggia era soggetta ad allagamenti.

Si decise di risolvere questo fastidioso problema alluvionale con un intervento a metà tra l’architettonico e l’ingegneristico, al quale si scelse di dare anche una veste artistica.

Non solo: il compito di trovare una soluzione al problema venne affidato a un architetto in erba, il ventiseienne Renzo Gerla, funzionario del Comune, dimostrando così massima fiducia in un giovane talento.

 

Il progetto di Gerla e l’attentato al Re

Il progetto dell'architetto Gerla

Il progetto dell’architetto Gerla

 

L’architetto Gerla progettò una splendida fontana, costituita da un semplice bordo in pietra di Sarnico adornato da quattro statue rappresentanti le stagioni.

Le quattro statue previste avrebbero dovuto essere realizzate dall’architetto Portaluppi, ma i tempi di realizzazione erano talmente stretti che furono acquistate già pronte.

E così la fontana fu inaugurata in tempi record il 12 aprile 1927.

Esattamente un anno dopo, il 12 aprile 1928, durante la cerimonia di inaugurazione della IX edizione della Fiera Campionaria, in mezzo alla folla accorsa per rendere omaggio al Re d’Italia Vittorio Emanuele III, una bomba esplose proprio nei pressi della fontana.

La deflagrazione uccise quattordici persone e ne ferì quaranta, distruggendo anche parte della fontana.

 

Le bombe della Seconda Guerra Mondiale e la riqualificazione

La devastazione milanese dopo i bombardamenti

La devastazione milanese dopo i bombardamenti

 

Altre statue furono rase al suolo durante i bombardamenti del 1943.

Quelle che vediamo oggi vennero collocate sulla fontana nel 1953, e sono copie di quelle originali realizzate dallo scultore Eros Pellini.

A partire dai primi anni 2000 l’ex quartiere fieristico, dopo circa ottant’anni di attività, è stato oggetto di un’importante riqualificazione affidata in gran parte a progettisti stranieri di fama internazionale.

Le tre torri sono state progettate dagli architetti Daniel Libeskind (Il Curvo), Zaha Hadid (Lo Storto) e Arata Isozaki (Il Dritto).

Il Dritto è tra le tre torri quella più alta, con i suoi 209 metri.

Il Curvo ruba la sua geometria a una sfera ideale, della quale rappresenta una piccola porzione.

Lo Storto è stato progettato da una donna, una delle figure più importanti dell’architettura contemporanea, purtroppo scomparsa nel 2016: l’architetta Zaha Hadid, irachena, anticipatrice dell’emancipazione femminile in un ambito storicamente dominato dagli uomini.

Le sue architetture sono riconoscibili per lo stile affascinante fatto di linee sinuose ispirate alla natura.

 

Ai piedi di queste tre torri presto arriverà anche un quarto edificio che ha già un soprannome all’altezza dei suoi predecessori: lo Sdraiato, progettato dallo studio di architettura BIG.

Nel 2026, quando sarà terminato, potremo ammirarlo tra le nuove architetture di questa città in continua trasformazione.

 


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