Linkin Park: nessun futuro, Chester Bennington unico

Scritto da il Novembre 25, 2022

Nel titolo c’è la sintesi del pensiero espresso lo scorso aprile da Mike Shinoda attraverso il proprio canale Twitch: «Non ci sono tour, nuova musica o dischi in programma».

Chester Bennington era unico, come unica l’alchimia tra lui e i membri della band.

LA NOSTALGIA DENTRO LE PUBBLICAZIONI CELEBRATIVE

Chester Bennington, compianto frontman dei Linkin Park

Chester Bennington, compianto frontman dei Linkin Park

Come spesso accade per gli artisti passati a miglior vita, arrivano le pubblicazioni postume.

Qualche volta è un rovistare nei cassetti che può risultare sgradevole, una pura operazione per fare cassa, per riempire tasche di eredi.

Altre volte è invece un tributo che parte sottovoce o quasi, che divampa in fretta raccogliendo consensi e che si limita a poche sporadiche uscite.

Come nel caso dei Linkin Park, che dalla morte di Chester hanno centellinato apparizioni, interviste e brani ripescati dagli hard disk.

Quest’anno è arrivata Across the line, ha fatto impazzire il web e le radio, ma soprattutto ha contribuito ad alimentare la nostalgia per la voce e la figura di Chester.

NON ESISTE FUTURO SENZA DI LUI

Chester Bennington durante un live

Chester Bennington durante un live

Così Mike Shinoda, l’altro leader della band insieme a Bennington, ha dovuto ribadire durante una diretta Twitch che non esiste futuro per il gruppo californiano.

Non ora di sicuro, forse mai: «L’unica notizia relativa ai Linkin Park che ho da darvi è che, sì, ogni tanto ne parliamo ma non ci sono tour in vista, non c’è nuova musica, non ci sono album in previsione. Ricordate che non accadrà, per ora non aggiungerò altro».

Da quel 20 luglio 2017, il rapper di Panorama City ha proseguito la propria carriera portando in giro un progetto solista sapientemente miscelato alla produzione dei Linkin Park.

Chi vi scrive ha avuto la fortuna di poter assistere a due dei suoi spettacoli: il primo come spalla dei Thirty Seconds to Mars, il gruppo di Jared Leto e suo fratello Shannon, l’altro al Fabrique di Milano per il tour legato al disco di inediti Post Traumatic.

Non vi è stata traccia di furberie per strappare lacrime e applausi al pubblico, piuttosto una serie di sani e inevitabili rimandi – senz’altro forti ed emotivi –  alla mancanza di Chester.

Una prova in più che senza quella voce la band non ha davvero futuro. Forse.

IL FRONTMAN DEI SUM 41 COME SOSTITUTO?

Deryck Whibley, leader dei Sum 41

Deryck Whibley, leader dei Sum 41

«No way», così ha di fatto replicato il diretto interessato.

Deryck Whibley, cantante dei Sum 41 che nel 2017 fu tra i protagonisti dell’evento in memoria di Bennington, nell’intervista al The Jasta Show ha espresso tutti i dubbi del caso.

Saggiamente ha ribadito quello che in tantissimi ipotizzano: è una missione impossibile calarsi in quei panni e inserirsi in quella band.

Non basta aver dimostrato di saper gestire una cover (Faint, ben confezionata al festival di Reading del 2018), serve qualcosa che Chester possedeva suo malgrado.

Forse, dice qualcuno, il dolore immenso che ha modellato tutta la sua esistenza.

Forse solo Chris Cornell avrebbe potuto sostituire una voce come quella di Chester.

Ma il destino bizzarro e tragico li ha uniti per sempre, nell’amicizia in vita e nella scelta di andarsene per propria mano.

Bennington proprio nel giorno del compleanno dell’amico Chris.

Ne parleremo nella prossima puntata di Razione K, in onda martedì dalle 19 alle 20, attraverso un percorso ad alto contenuto emotivo.

Siete tutti invitati e avvisati.


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