Afterhours: 25 candeline per “Hai paura del buio?”

Scritto da il Novembre 18, 2022

Poco più di un quarto di secolo fa, precisamente il 20 ottobre del 1997, gli Afterhours regalavano ai posteri il loro quinto album in studio, il secondo interamente in lingua italiana.

Per molti Hai paura del buio? è il capolavoro della band nata a Milano nel 1986.

Critica unanime – anche quella non di casa nostra –, con l’illustre endorsement di Mina a “far salire le quotazioni”, più una sontuosa riedizione nel 2014 a ribadire il concetto.

Oltre ai festeggiamenti per il compleanno numero 25 del disco, c’è spazio per celebrare nuova musica: il primo lavoro da solista di Manuel Agnelli, eclettico leader del gruppo.

MINA SENTENZIA

Gli Afterhours durante uno shooting fotografico

Gli Afterhours durante uno shooting fotografico

Proprio nel medesimo periodo in cui usciva Hai paura del buio?, la voce più versatile d’Italia (secondo De André essenza stessa della musica) pubblicava l’album Leggera.

Tra le altre tracce presenti, Mina decise di inserire il brano Tre volte dentro me, coinvolgente reinterpretazione di Dentro Marylin, una delle canzoni presenti in Germi, lavoro del 1995 degli Afterhours.

La cover di Mina ebbe buona eco in radio e permise così alla band milanese di allargare il proprio pubblico.

Questo creò un effetto domino positivo anche sulla diffusione di Hai paura del buio?, con il codazzo di critici e addetti ai lavori a fregarsi le mani.

Era arrivato il momento di sdoganare il rock underground per farlo arrivare oltre certi confini imposti dal recinto della musica indipendente.

LA RIEDIZIONE DEL 2014

Non ci sono soltanto i 25 anni di questo incredibile disco (ben 19 tracce, fra l’altro), ricco di stile e sperimentazione.

Va ricordato anche il reloaded masterizzato ex novo uscito a marzo del 2014, un tributo a se stessi con tanti ospiti d’eccezione a vestire di nuove trame pezzi ormai storici.

Di eccezione si trattò davvero, perché come ribadì in una intervista Agnelli «siamo sempre stati restii ad avere ospiti, ma a quasi vent’anni di distanza ci è sembrata la cosa giusta da fare».

Nella seconda vita dell’album spicca su tutti il duetto con Samuel dei Subsonica, in una versione elegante nelle strofe e dirompente nel ritornello di Voglio una pelle splendida.

Ma le altre tracce non sono da meno: basti pensare a Male di miele in compagnia di Piero Pelù.

IL PRESENTE DI MANUEL AGNELLI

Manuel Agnelli durante un live

Manuel Agnelli durante un live

Accennavamo al fatto che c’è un nuovo arrivato nel mondo musicale italiano.

Nel 2022 ha infatti visto la luce il lavoro di Manuel Agnelli, opera prima che porta addosso un titolo importante e rischioso, Ama il prossimo tuo come te stesso.

Uscito da poche settimane e anticipato da ben quattro singoli (Proci, Signorina Mani Avanti, Pam Pum Pam e La profondità degli abissi), è ora trainato in radio dal brano Milano con la peste.

Come sempre versatilità e poetica urbana di Manuel Agnelli emergono e non deludono.

Al contrario, secondo parte della critica ha deluso la reinterpretazione che Agnelli ha fatto dei Pink Floyd insieme con Max Gazzè.

L’occasione era il cinquantesimo anniversario dalla pubblicazione del film Pink Floyd: Live at Pompei.

Medesimo e suggestivo anfiteatro, questa volta però con il pubblico live e l’esperienza immersiva in rete.

Ne parleremo nella puntata di Razione K dedicata agli Afterhours: possiamo anticiparvi che a noi, a me personalmente, la performance vocale dell’ex giudice di X Factor nel brano Time è piaciuta. Non poco.

Certo, a far le pulci, nel 1972 questa canzone non era ancora stata editata.

Ma che importa, in fin dei conti: se una cosa ha spessore, si può chiudere un occhio.

Anzi, magari entrambi, così ci si può concentrare su ciò che arriva alle orecchie.


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