Piazza Grandi: il segreto della guerra in bella mostra

Scritto da il Gennaio 24, 2023

Come per altri luoghi simbolo di Milano, ad esempio Piazza del Duomo di cui abbiamo parlato qui, anche il sito che vi faremo scoprire oggi ha una storia particolare.

Una storia diversa che custodisce un segreto. Vediamo insieme quale.

L’autore del monumento e il primo manicomio

Monumento e fontana di Piazza Grandi, Milano

Monumento e fontana di Piazza Grandi, Milano

Piazza Giuseppe Grandi si trova nella zona est della città, nel quartiere di Porta Vittoria.

È una piazza dedicata allo scultore omonimo, Giuseppe Grandi, artista che nella seconda metà del 1800 fece parte del movimento letterario e artistico (musica inclusa) di contestazione anti borghese chiamato Scapigliatura. Un movimento tutto milanese, giova sottolinearlo.

Lo scultore fu autore di alcuni monumenti molto importanti e molto noti di Milano, come quelli dedicati a Cesare Beccaria e alle Cinque Giornate, situati nelle due omonime piazze.

Lo slargo di Giuseppe Grandi è il cuore della Senavra, l’area più a est di Porta Vittoria, che diede il nome al primo nucleo manicomiale della città.

La Pia casa della Senavra, infatti, fu attiva per oltre un secolo, dal 1781 al 1878. Da quell’anno i ricoverati furono trasferiti all’Ospedale di Mombello.

Conformazione e ispirazione della piazza

Piazza Grandi è divisa in due parti: la linea centrale che la taglia è Corso XXII marzo, con le sue carrabili e la corsia preferenziale per i mezzi pubblici.

La parte più interessante del sito è senza dubbio quella a nord della strada, occupata dalla maestosa fontana dello scultore, un bacino rettangolare di 400 metri quadrati.

A due angoli diametralmente opposti dello specchio d’acqua si ergono la statua di bronzo di un uomo nudo in ginocchio e la cascata di granito bianco.

L’uomo pare in atteggiamento di meraviglia al cospetto di quello spettacolo.

Il misterioso gigante rimanda all’ammirazione per la natura dell’artista Giuseppe Grandi.

Si dice che questi, durante la realizzazione del monumento alle cinque giornate di Milano, fece arrivare dall’estero un leone e un’aquila per poterli raffigurare realisticamente nella composizione.

A quanto si racconta, Grandi li tenne per un certo periodo con sé, nel proprio studio.

Il rifugio antiaereo

Una tra le tante stanze del rifugio sotto Piazza Grandi

Una tra le tante stanze del rifugio sotto Piazza Grandi

La peculiarità di piazza Grandi non è nota a chiunque, e non ci stiamo riferendo alla fontana.

Non tutti sanno, infatti, che sotto di essa esiste ancora oggi un rifugio antiaereo.

Fu uno dei primi, costruito nel 1936 dal Comune contestualmente alla fontana: numero 56 di 135 ricoveri edificati in quel periodo, poteva ospitare fino a 450 persone in virtù delle 25 stanze che si snodano nel sottosuolo.

Sulla pavimentazione di un lato della vasca c’è la lastra di cemento che reca l’incisione 1936-2016, per celebrarne gli 80 anni di storia – e le molte vite salvate.

La targa commemorativa non è stata posta in un punto casuale, perché ‘maschera’ uno dei due accessi al bunker.

È tutt’ora visitabile e rappresenta una memoria preziosa la città. Una memoria da brividi, da preservare per le nuove generazioni.

 


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