La musica nelle periferie di Milano

Scritto da il Luglio 2, 2022

Anche a Milano fare musica nelle periferie non è affar semplice. Ecco perché abbiamo voluto sentire la testimonianza di chi, invece, ci ha provato e ci è riuscito: Lorenzo Vergani e la sua Open Mouth Blues Orchestra (OMBO).

La OMBO nasce nel 2007, anche se l’idea era ben precedente, e prende il suo nome dal titolo di un disco: Open Mouth Blues dell’83 del gruppo jazz Nexus di Milano, che ha ispirato Lorenzo Vergani in tutto il suo percorso musicale. Questo gruppo ha permesso a Lorenzo di conoscere la creative music, l’Avantgarde Music e gli ha fatto nascere l’idea di fondare un’orchestra per suonare la black music degli Anni 60 e 70 portando all’interno del progetto l’improvvisazione collettiva tipica del free jazz afroamericano proposto in un contesto blues.

L’Orchestra è composta da 13 elementi (4 fiati, 3 voci, basso, percussioni, batteria, due chitarre e tastiere) che suonano musica jazz, soul, funk e jazz e dal 2018 si esibisce in media una volta al mese nelle piazze della periferia milanese con il Busker Tour Ombo da marciapiede all’interno del progetto Eventi nei quartieri, un’iniziativa del Comune di Milano che si propone di portare cultura, attività, eventi nelle periferie milanesi.

L’evoluzione della OMBO: dai locali a musicisti di strada

L’orchestra ha iniziato suonando nei locali, nei club e nei teatri e in realtà importanti come quella di Emergency e si è pian piano innamorata delle particolari realtà territoriali periferiche milanesi.

Nel 2018 la band decide di affiancare alla musica l’arte visiva producendo un cortometraggio. In quegli anni i componenti della OMBO diventano anche musicisti di strada. Da allora, appunto, anche se il Covid ha creato per un bel po’ un blocco, la OMBO si esibisce nelle piazze milanesi della periferia.

La differenza di suonare nelle piazze rispetto a un locale è il rapporto diretto con il pubblico, l’immersione dentro quello che si potrebbe definire “un oceano di persone” che consente un riscontro immediato di che cosa gli piace e che cosa no, che chiede informazioni.

Le esperienze in strada, racconta Lorenzo Vergani, “consentono di vivere momenti davvero particolari, come per esempio quello in cui durante un concerto una homeless si è messa a suonare l’armonica in tonalità giusta, o persone che durante le esibizioni si mettono a ballare come se fossero in una balera o il pubblico delle badanti ucraine che ascoltavano la musica durante la pausa del loro lavoro. La periferia però è anche un luogo molto duro con problemi di delinquenza, dove è difficile vivere, c’è un problema di alloggi e questa fatica per chi suona in periferia si legge sulla faccia della gente”.

Milano sta diventando più sensibile alle periferie

Ecco perché c’è bisogno di dare continuità a eventi di questo tipo. Le cose stanno iniziando a cambiare; vedi per esempio l’esperienza di quest’anno di Piano City Milano che per la prima volta ha portato la musica anche in periferia.

Inoltre il Comune di Milano ha lanciato un’iniziativa che si chiama Milano Viva per finanziare organizzazioni che agiscono sul territorio e promuovono tour nelle periferie.

La OMBO dichiara che muovendosi nelle periferie ha incontrato realtà bellissime, oltre a Emergency, Micambio che è un’organizzazione che lavora in San Siro-Segesta; il CIQ (il Centro internazionale di quartiere in Corvetto) e sempre in Corvetto il Chiosco di Giacomo; a Lambrate il Sabato di Lambrate; tutte realtà che riescono a dare continuità alle progettualità culturali sul territorio.

Il progetto Street Off

Il progetto Street Off è uno degli ultimi progetti della OMBO pubblicato nel 2020: una Novel Story ambientata nella periferia di Milano, disegnata da Filippo Benzoni (aka Nobez), con un CD che include 9 brani musicali: la colonna sonora di questa storia.

La storia è un noir con molto sangue e molta tensione ambientata nella zona di Loreto, Governo Provvisorio, Turro e Viale Padova. La realizzazione di fumetto e cd ha impegnato gli artisti della OMBO e Nobez per più di un anno. La storia è un pretesto per parlare di Milano e di musica.

Il riferimento stilistico è la Blaxploitation degli Anni 70. Registi e attori neri, i loro ghetti, i modi di vestire e di fare musica, elementi polizieschi e noir sono gli ingredienti di questo genere in cui spesso gli eroi sono donne. Tutto è esagerato, pieno di stereotipi, i tempi sono veloci e la fotografia lascia spazio alle strade, alla gente di passaggio, ai palazzi… Isaac Hayes, Curtis Mayfield, Willie Hutch hanno composto le colonne sonore entrate nell’immaginario della OMBO e ci proiettano subito in questi luoghi, in questi loro colori, nell’Harlem degli Anni 70, con quel ritmo tipico. 

L’ultimo progetto: La paura dei benpensanti

La paura dei benpensanti è un progetto che verrà alla luce agli inizi del 2023. Si tratterà ancora una volta di un’opera multimediale, ovvero di un racconto illustrato con immagini e fotografie di Milano. Questa volta il quartiere principale in cui è ambientata la storia è quello della Barona e, come accompagnamento, c’è sempre con un cd.

Il titolo La paura dei benpensanti vuole descrivere il conflitto interiore che spesso gli artisti hanno nel non aver coraggio d’intraprendere la carriera da professionisti relegandosi a una vita minore. Inoltre questo progetto sarà anche un pretesto per parlare di parità di genere. 

Per seguire la OMBO:

I riferimenti sono la pagina Facebook: https://www.facebook.com/omborchestra e Instagram: @omborchestra.

di Valeria Cudini, con la collaborazione di Lorenzo Vergani
 


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